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Pubblicazione del 20-06-2012

Il servizio idrico in Toscana nel confronto nazionale e internazionale

Collana: Rapporti e ricerche


Il presente lavoro nasce come approfondimento di uno studio svolto dall’Irpet nel 2008, che analizzava l’efficacia ed efficienza delle principali sei gestioni del servizio idrico in Toscana. Quest’anno Irpet si è posta un duplice obbiettivo, di più difficile realizzazione, ampliare il benchmarking tra i gestori toscani al contesto nazionale e internazionale e provare a fare il punto sugli effetti dell’applicazione ormai decennale della Riforma Galli sul Servizio Idrico integrato.
Nella prima parte dello studio, curata da Enrico Conti ricercatore dell’Irpet e dal Prof. Claudio Lubello dell’Università degli Studi di Firenze, si amplia il confronto fra le più rilevanti gestioni del servizio idrico integrato della Toscana al contesto nazionale ed internazionale. Lo schema interpretativo adottato riconduce gli esiti in termini di qualità del servizio reso e di equilibrio economico finanziario delle imprese di gestione alle condizioni strutturali ed istituzionali nelle quali queste ultime si trovavano ad agire. Seguendo questo schema logico si sono confrontate le condizioni demografiche e geografiche nelle quali operano i gestori, le dotazioni infrastrutturali, l’efficacia e l’economicità del servizio reso agli utenti, gli esiti in termini economico finanziari. L’indagine si avvale in via principale di fonti indirette e in particolare della raccolta di un’ampia documentazione bibliografica rappresentata da studi e informazioni statistiche provenienti da istituzioni accademiche e di settore nazionali e internazionali e da statistiche ufficiali dell’Istat.
La seconda parte dello studio, a cura del Prof. Massarutto dell’Università degli studi di Udine, fa il punto sull’evoluzione del Servizio Idrico Integrato a circa un decennio dall’applicazione della riforma Galli (L. 36/94). La ricerca applica uno schema di analisi ex post dei risultati raggiunti dalle trasformazioni intervenute nel settore dei servizi idrici in un’ottica di interesse generale. Quest’ultimo viene ricostruito a partire dall’individuazione dei principali stakeholder: i contribuenti (contributo netto della finanza pubblica al settore), gli utenti (sotto il profilo della spesa pro capite e della qualità dei servizi), i lavoratori (posti di lavoro, retribuzioni), gli operatori della filiera (valore aggiunto complessivo). A questi indicatori se ne aggiungono altri, rappresentativi dell’interesse della collettività, dell’ambiente, e delle generazioni future.


Autore: a cura di Enrico Conti, Claudio Lubello, Antonio Massarutto

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