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Pubblicazione del 16-04-2012

Gli incidenti stradali nelle aree urbane della Toscana: analisi del fenomeno e dei costi sociali

Collana: Rapporti e ricerche


Copertina - Cover L’attenzione al problema della sicurezza stradale è cresciuto gradualmente negli ultimi 15 anni da parte non solo dell’Unione Europea ma anche di altri organismi internazionali. L’interesse per i risvolti anche di natura economica di tale fenomeno sociale è, anch’esso, affermato e ha dato luogo all’avvio di un percorso di ricerca che ha coinvolto ISTAT e ACI (Putignano, Pennisi, 1999). In Europa si verificano circa 40.000 decessi per incidente stradale ogni anno, con un costo di 160 miliardi di euro, pari al 2% del PIL europeo. A tale riguardo la Comunità Europea nel 2000 ha chiesto ai paesi membri di ridurre tali decessi del 50% entro 2010. Il Governo italiano ha cercato di recepire tale indicazione nel Piano Nazionale della Sicurezza. Per l’Italia nel periodo 2001-2009 l’ISTAT riporta una progressiva diminuzione del numero di decessi, feriti e incidenti con feriti, pari rispettivamente a -33.3%, -16.8% e a -16.8% rispetto al 2001 (ARS Toscana, 2009). In Toscana dal 1991 al 2010 il numero di incidenti con feriti è aumentato fino all’anno 2005 e successivamente diminuito fino al 2010. Significative riduzioni si sono registrate anche con riferimento al numero di decessi e di feriti (ARS Toscana, 2009). Anche il Comune di Firenze, ha ridotto il numero di feriti e di incidenti nel periodo 2008-2010, ma contemporaneamente ha registrato un’incremento nel numero di decessi.
L’obiettivo del presente Rapporto di Ricerca (PdR) è duplice: da un lato, abbiamo proceduto ad effettuare un’analisi delle differenti fonti che raccolgono i dati dell’incidentalità stradale e dall’altro, abbiamo quantificato le varie voci di costo che tali incidenti generano.


Autore: Il rapporto di ricerca è stato curato da Eva Valeri con il coordinamento di Patrizia Lattarulo (IRPET - Area Territorio, istituzioni locali e finanza) e Stefano Guarnieri (Associazione Lorenzo Guarnieri). Il lavoro è stato possibile grazie ad una borsa di studio istituita dall’IRPET in memoria di Lorenzo Guarnieri e finanziata dalla Regione Toscana.

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